Il Patrizio Michelangelo Libertini di S. Marco non si è limitato a commissionare in Francia tutti gli arredi del Palazzo, ma ha ordinato anche un magnifico pianoforte Gran Coda alla rinomatissima ditta Pleyel, insieme ad arpe ed altri strumenti, affinché nei Saloni di Rappresentanza si potesse assistere a momenti di intrattenimento musicale.
Il raro e pregevole Gran Coda Pleyel Wolff è giunto sino ai nostri giorni e nell’ambito del passaggio di testimone della Dimora tra l’Arch Alvise Spadaro Gravina e l’Avv. Lara Gravina di Belmonte Beaumont è stato donato a quest’ultima dall’Arch. Spadaro in segno di sincero affetto e stima.
Il pianoforte presentava “gravi lesioni del tempo” ma durante il lockdown, per volontà e merito della madre dell’Avv. Gravina, Donna Gemma, è stato sottoposto ad un impegnativo restauro conservativo durato oltre un anno da parte della ditta Paolo Toscano Pianoforti, durante il quale tutte le parti originali (corde, martelletti e tastiera in avorio) sono state integralmente recuperate ed è stato così riportato a nuova vita. Il pianoforte, per via della sua “anzianità’, ha ricevuto e mantiene un’accordatura di poco inferiore allo standard odierno 440Hz, così da consentire un soddisfacente utilizzo per concerti e per accompagnamento di cantanti lirici.
Le memorie di famiglia riportano che Richard Wagner in visita a Ramacca alla figliastra Blandine, nipote di Franz Liszt, fidanzata e poi convolata a nozze con Biagio Gravina di Ramacca, imparentato con il nonno dell’Avv. Gravina si fosse recato anche a Caltagirone e avesse suonato su questo splendido strumento, oggi collocato nel Salone degli Specchi.
Da ultimo è stato evidenziato da studi fatti che il pianoforte in questione è identico e coevo al Gran Coda realizzato dalla ditta Pleyel Wolff appositamente per il grande Gioacchino Rossini, oggi custodito presso il Conservatorio di Pesaro. I due pianoforti sono accomunati anche da un’altra circostanza, vale a dire che sono stati restaurati nello stesso periodo!